Cumino (Cuminum cyminum)


Il cumino (Cuminum cyminum) ha radici profondissime che affondano nel Mediterraneo orientale e in alcune aree del Medio Oriente.

Originario della Siria, la sua storia è talmente antica che si perde nella notte dei tempi, rendendolo una delle prime spezie utilizzate dall'uomo.

Nell'antichità, il cumino era così prezioso da essere usato talvolta come forma di moneta di scambio, soprattutto nelle transazioni commerciali di piccola entità: la sua importanza economica era paragonabile a quella di altre spezie pregiate come il pepe nero.

Già nel terzo millennio a.C., gli antichi Egizi ne facevano largo uso, non solo per insaporire il cibo, ma anche come conservante e, addirittura, nei processi di mummificazione. Pensate che sono stati ritrovati semi di cumino intatti nelle tombe dei faraoni, un segno tangibile del valore e del rispetto che questa spezia godeva presso di loro! La sua presenza era così radicata che il cumino è menzionato persino nel Papiro di Ebers, uno dei più antichi trattati medici egizi, risalente al 1550 a.C., dove viene descritto per le sue proprietà digestive e carminative.

Dall'Egitto, il cumino si diffuse rapidamente in tutta l'area del Mediterraneo, grazie alle rotte commerciali che collegavano le diverse civiltà. 

Nell'antica Roma, il cumino veniva somministrato anche al bestiame: si credeva che masticare i semi di cumino rendesse le galline meno inclini a scappare, un aneddoto curioso che testimonia la versatilità e le credenze legate a questa spezia.

Greci e Romani ne erano grandi estimatori: lo utilizzavano in cucina per dare sapore a pane, zuppe e carni, e lo apprezzavano anche per le sue virtù medicinali. Plinio il Vecchio, nel suo Naturalis Historia, ne descriveva l'uso e le proprietà, sottolineando la sua importanza nella dieta e nella farmacopea del tempo. Era così comune che spesso veniva servito in tavola in una ciotolina, proprio come oggi facciamo con il sale e il pepe, per permettere a ciascuno di aggiungerne a piacimento.

Con l'arrivo del Medioevo, fu attraverso i mercanti arabi che la spezia raggiunse l'Europa centrale, dove divenne un ingrediente fondamentale in molte cucine regionali, soprattutto in quelle aree che oggi corrispondono alla Germania e ai Paesi Bassi, dove ancora oggi è un pilastro di piatti tradizionali come crauti e formaggi.

Il cumino in quest'epoca non era solo un insaporitore e ad esso si legavano numerose credenze popolari e superstizioni: si riteneva che avesse il potere di allontanare gli spiriti maligni e di proteggere da ogni tipo di sventura. Non era raro trovare sacchetti di cumino appesi sopra le porte delle case o portati addosso come amuleto. Un'altra curiosa credenza riguardava l'amore e la fedeltà: si diceva che donare del cumino al proprio amato o alla propria amata assicurasse un amore duraturo e incondizionato. I novelli sposi ne portavano spesso con sé un piccolo sacchetto per garantirsi una vita coniugale felice e armoniosa.

Inoltre, il cumino era un ingrediente comune nelle bevande monastiche e nelle birre, per le sue proprietà aromatizzanti e, si credeva, per la sua capacità di migliorare la conservazione. Non stupisce che nel XII secolo, il medico e filosofo arabo Averroè lo descrivesse come un rimedio efficace per i disturbi digestivi, consolidando la sua reputazione anche in ambito medico.

Nel XVIII secolo, in alcune parti d'Europa, era comune masticare semi di cumino dopo i pasti: non solo si credeva che favorisse la digestione, ma anche che rinfrescasse l'alito. Un antenato delle nostre mentine, potremmo dire!

Il cumino è estremamente versatile e si abbina splendidamente a una vasta gamma di ingredienti.

Nella cucina indiana e mediorientale è l'anima di molti curry, dahl di lenticchie, chana masala (ceci speziati) e piatti di riso come il biryani. In Medio Oriente, è presente in hummus, falafel, shawarma e tagine.

Nella cucina messicana, insieme al peperoncino e all'origano, è un pilastro di piatti iconici come il chili con carne, i tacos, le enchiladas e i fagioli neri.

Nella cucina nordafricana è essenziale nei couscous, nei tajine e in molte miscele di spezie come il ras el hanout.

Nel mondo arabo, offrire un piatto insaporito con cumino a un ospite è spesso considerato un segno di generosità e accoglienza: è un modo per condividere non solo il cibo, ma anche un pezzo di storia e tradizione.

In Europa è meno usato come protagonista ma presente in alcune cucine regionali, soprattutto in Germania (nei crauti e in alcuni formaggi), in Olanda (in formaggi come il Leyden) e in alcune zone dell'Est Europa.

Spero che questo viaggio nel mondo del cumino vi abbia incuriosito e vi abbia dato qualche spunto per utilizzarlo ancora di più in cucina. È davvero una spezia che merita di essere scoperta e apprezzata in tutte le sue sfumature!

Quali sono i vostri piatti preferiti a base di cumino? O avete qualche aneddoto personale legato a questa affascinante spezia? Fatemelo sapere nei commenti! 

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